In ogni epoca, le rotte segnalano la necessità di trovare spazi di libertà: nei secoli, grazie a questi itinerari i popoli hanno definito e condiviso aspetti culturali relativi al sacro, alle tradizioni, all’episteme, alla memoria, hanno esplorato e si sono confrontati con la storia, il tempo e l’ignoto. Ancora oggi, i popoli vivono seguendo il ritmo del cammino, del nomadismo che spinge lo sguardo alla scoperta di altri paesaggi, altre mete, altre possibilità di vita, altri desideri, interiori e corporei.
A partire da una riflessione di carattere storico sulle francigene antiche, lungo le quali si affrontavano viaggi lunghi e difficili spinti dalla fede, Meridiani si radica nelle francigene contemporanee che si trasformano in spazi simbolici di solidarietà e condivisione culturale attraverso l’arte contemporanea. Di queste rotte tracciate dai cammini, la Francigena Meridionale del Lazio conserva l’impronta della vocazione sociale dell’Europa verso il Mediterraneo, il Nord Africa, il Medio Oriente e oltre, a ovest verso l’Oceano Atlantico e le Americhe, a sud verso l’Oceano Indiano e l’Asia; nella Francigena Orientale del Lazio, l’accesso culturale dell’impero romano si snoda verso il cuore degli Appennini e oltre verso il Mare Adriatico e le culture balcaniche. È attraverso la Francigena Meridionale che la sacralità di Roma si connette a quella di Gerusalemme e si dilata a comprendere tutte le millenarie culture che si affacciano sul Mediterraneo. In questo mare in mezzo alle terre, la divisione nord-sud impartita dalle strategie di neoliberismo e iper-capitalismo scompare all’interno del meridiano, arco immaginario che unisce e mette in relazione il vivere umano: un segno immateriale che si offre come segnale dell’urgenza di un nuovo progetto politico in grado di cancellare le discriminazioni economiche, restituendo dignità a una geografia umana offesa dall’indifferenza.
Costruire un futuro possibile e per tutti è un viaggio che richiede una mappa e una rotta autenticamente egalitarie e solidali: in tal senso, Meridiani è un appello a connettere comunità e storia, a orientarsi in relazione agli altri, a ricostruire eguaglianza estetica. I cammini segnati nel tempo da pellegrini e da viaggiatori si estendono oltre i confini geopolitici, storici, personali, narrazioni sul senso attribuito al tempo e allo spazio, alle relazioni umane, al vivere civile, alla stratificazione della storia, alla coscienza collettiva e individuale.