Tra terra e cielo di Chiara Camoni è un omaggio al paesaggio, capolavoro assoluto dell’arte italiana, e una riflessione sulla metafisica del vivente.
Che si viva in una grande città o in un piccolo borgo toscano come Chiara, il paesaggio italiano è linfa che nutre da secoli l’immaginario italiano: nel paesaggio il codice umanista che attraversa arte e pensiero.
L’amore per l’equitazione scoperto da qualche anno ha ispirato Chiara alla creazione di uno spazio dove persone e animali che transitano lungo la francigena potranno riposare e bere, un’area di sosta affacciata sul paesaggio. Radicale alterazione del concetto stesso di monumento, l’opera trasformerà persone e animali che vi sosteranno in monumento vivente, spazio al contempo reale e simbolico che non intende celebrare né vittorie, né trionfi, ma soltanto la quiete e la bellezza di poter attraversare il paesaggio e sentirsene parte. Un monumento vivente dedicato alla natura, alla bellezza del paesaggio e a tutti gli animali domestici e selvatici che avranno bisogno di trovare un riparo, di dissetarsi, di riposare; un luogo dove l’arte celebra la metafisica del vivente. L’osmosi tra gli animali selvatici che vivono nel bosco, quelli domestici che seguono le orme dell’uomo e l’uomo stesso che agisce nel paesaggio riportano l’attenzione sul rispetto verso la natura, elemento sacro alla sopravvivenza stessa della specie umana.
Nella magia del bosco di Rocca Massima, questo spazio di respiro verso la natura sarà costruito con materiali raccolti nel bosco stesso, presso un antico fontanile dotato di ‘cona’, grotta adibita nel passato ad uso devozionale e ancora parzialmente affrescata. La ‘cona’ ospiterà le sculture in argilla di animali domestici e selvatici che i bambini della scuola materna hanno realizzato insieme all’artista. Tra terra e cielo, un meridiano per orientare la rotta estetica a favore di quella etica, difendere paesaggio e natura, coltivare consapevolezza, spingersi oltre antropocene e progettare un destino condiviso che unisce.